La depressione colpisce milioni di persone in tutto il mondo. Sebbene possa manifestarsi a qualsiasi età, la depressione negli anziani è spesso sottovalutata, non diagnosticata o confusa con i normali cambiamenti legati all’invecchiamento. Questo disturbo può tuttavia avere un impatto estremamente negativo sulla qualità di vita delle persone anziane, e portare a un pericoloso decadimento fisico, cognitivo e funzionale se non adeguatamente riconosciuto e trattato. È importante infatti che familiari, caregiver e operatori sanitari sappiano individuare i segnali di allarme e adottare strategie mirate per affrontare questo problema in maniera efficace e permettere un invecchiamento sano e dignitoso.

Obiettivo di questa guida è fornire una panoramica completa sul disturbo depressivo specifico dell’età avanzata, esaminando i sintomi tipici, le possibili cause e fattori di rischio connessi all’invecchiamento, e soprattutto le diverse opzioni di trattamento disponibili, sia farmacologiche che non.

Che cos’è la depressione?

La depressione è un disturbo mentale caratterizzato da una persistente sensazione di tristezza e perdita di interesse per le attività quotidiane. Non si tratta di una semplice fluttuazione dell’umore, ma di una condizione medica che richiede attenzione e trattamento.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), oltre 300 milioni di persone nel mondo soffrono di depressione senile, rendendola una delle principali cause di disabilità a livello globale.

Negli anziani, la depressione è un problema significativo. Secondo uno studio condotto dall’Istituto Superiore di Sanità nel 2019, la percentuale di anziani con sintomi depressivi è del 15,3% per gli uomini e del 20,1% per le donne. Questi dati evidenziano una maggiore incidenza di depressione tra le donne anziane rispetto agli uomini anziani.

Esistono diverse forme di depressione, tra cui:

  • Disturbo depressivo maggiore: caratterizzato da episodi di depressione persistenti e che interferiscono significativamente con la vita quotidiana
  • Distimia: una forma meno grave ma cronica di depressione che dura almeno due anni
  • Disturbo depressivo minore: simile al disturbo depressivo maggiore, ma i sintomi sono meno gravi e meno persistenti
  • Depressione stagionale: un tipo di depressione che si verifica stagionalmente, di solito in inverno, quando c’è meno luce solare

Le cause della depressione

La depressione è una malattia complessa che può avere molte cause: genetiche, biologiche, ambientali e psicologiche. La ricerca ha dimostrato che la depressione è associata a squilibri chimici nel cervello, in particolare nei livelli di neurotrasmettitori come serotonina, dopamina e noradrenalina. Tuttavia, questi squilibri non spiegano completamente la malattia, e la depressione è probabilmente il risultato di una combinazione di fattori.

Vediamo alcune delle cause che possono fare insorgere una depressione:

1) Fattori biologici: tra cui squilibri chimici nel cervello, genetica. Le alterazioni nei livelli di neurotrasmettitori come la serotonina e la dopamina possono influenzare l’umore.

2) Condizioni di salute fisica e mentale tipiche dell’età avanzata: scompensi ormonali come il calo degli estrogeni nelle donne in menopausa, stati infiammatori cronici, carenze nutrizionali di vitamine e minerali, e altre malattie croniche correlate all’invecchiamento (diabete, malattie cardiache o patologie neurodegenerative come l’Alzheimer e il Parkinson) possono aumentare la vulnerabilità allo sviluppo di sintomi depressivi.

3)Fattori psicologici: storia personale di depressione, traumi, stress. Gli anziani che hanno sperimentato eventi traumatici o stressanti nella loro vita sono a maggior rischio di sviluppare depressione. Le perdite affettive come la morte del coniuge, di altri familiari o amici, l’allontanamento forzato dai figli o dai nipoti, portano spesso a un profondo senso di solitudine e abbandono che può sfociare in sintomi depressivi.

4) Fattori ambientali e sociali: anche cambiamenti più pratici ma ugualmente destabilizzanti come il pensionamento, la perdita dell’indipendenza economica, difficoltà abitative o finanziarie possono avere un impatto negativo sugli anziani.
La mancanza di attività stimolanti, la scarsa mobilità possono concorrere allo sviluppo del disturbo depressivo. L’isolamento sociale è un fattore di rischio significativo, poiché gli anziani possono sentirsi disconnessi e soli.

I sintomi della depressione: come distinguerla dalla demenza senile

La depressione è caratterizzata da tristezza profonda e persistente, perdita di interesse e piacere nelle attività un tempo gratificanti, mancanza di energia e motivazione, disturbi del sonno e dell’appetito, difficoltà di concentrazione e pensieri negativi ricorrenti. Sebbene molti di questi sintomi emotivi, cognitivi, fisici e comportamentali possano essere simili a quelli riscontrati in età più giovane, spesso nell’anziano il disturbo depressivo si manifesta in modo subdolo e atipico.

Alcuni segnali tipici includono apatia e mancanza di iniziativa, perdita dell’appetito o rifiuto del cibo, trascuratezza dell’igiene e dell’aspetto personale, lamentele fisiche ricorrenti non giustificate da patologie evidenti, isolamento sociale. Questi campanelli di allarme vengono purtroppo spesso confusi con i normali acciacchi e cambiamenti legati all’invecchiamento o addirittura scambiati per i sintomi di demenza o altro declino cognitivo. È essenziale che familiari e operatori sanitari siano formati per riconoscerli prontamente.

Al contrario della depressione, caratterizzata da sintomi emotivi predominanti, nella demenza la perdita di memoria e il disorientamento sono centrali. Possono inoltre essere presenti cambiamenti significativi nel comportamento e nella personalità.

Cure e trattamenti per la depressione negli anziani

Per un’efficace gestione del disturbo depressivo nell’anziano, è fondamentale adottare un approccio personalizzato che integri diverse strategie di trattamento farmacologiche e non farmacologiche, calibrando gli interventi sulle esigenze specifiche di ogni singolo paziente over 65.

Dopo un’accurata visita medica volta ad escludere altre possibili cause organiche sottostanti, a seconda della gravità dei sintomi e delle condizioni cliniche generali, possono essere indicate diverse terapie.

Terapie farmacologiche

Si tratta di farmaci antidepressivi e stabilizzatori dell’umore, sicuri e ben tollerati nel paziente.

Gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) come la sertralina, il citalopram o il prozac, e gli inibitori della ricaptazione della serotonina-noradrenalina (SNRI) come la duloxetina e la venlafaxina, sono tipicamente le classi di farmaci antidepressivi di prima scelta in età geriatrica, in quanto associati a meno effetti collaterali rispetto al passato.

Psicoterapia

Accanto alla terapia farmacologica laddove necessaria, la psicoterapia rappresenta un pilastro fondamentale nell’affrontare la depressione negli over 65. Numerosi studi hanno dimostrato l’efficacia di terapie brevi e mirate come la terapia cognitivo-comportamentale (CBT) e la terapia interpersonale nel contrastare i sintomi depressivi in questa fascia d’età. Queste forme di psicoterapia lavorano per modificare i pensieri e le convinzioni negative automatiche sottostanti il disturbo, migliorare le capacità di adattamento e le strategie per affrontare lo stress, risolvere eventuali problemi relazionali e di adattamento che possono alimentare la depressione.

Integratori naturali e nutraceutici

Un’altra opzione promettente per il trattamento sono gli integratori naturali e i nutraceutici a base di principi attivi come la curcumina estratta dalla curcuma, i sali di magnesio, la vitamina D e alcuni estratti di erbe adattogene e antinfiammatorie come Rhodiola rosea, grano saraceno, ginseng e zenzero. Numerosi studi hanno individuato il potenziale di questi composti nel ridurre sintomi depressivi e ansiosi negli anziani grazie alle loro proprietà antiossidanti, neuroprotettive e modulanti sui neurotrasmettitori.

Stili di vita

Ciò che può davvero fare la differenza però, è mantenere uno stile di vita attivo dal punto di vista fisico, cognitivo e sociale. Anche piccole attività quotidiane come il giardinaggio, le passeggiate all’aria aperta, la pet therapy con animali domestici stimolano il benessere psicofisico, contrastano la sedentarietà e l’isolamento, due fattori di rischio per la depressione. Altre attività come l’arteterapia, la musicoterapia, la stimolazione cognitiva si sono rivelate preziose per ridurre i sintomi depressivi, migliorando l’umore, riducendo ansia e agitazione, favorendo le funzioni cognitive e rinforzando le interazioni sociali tra pari.

È inoltre fondamentale creare un ambiente di vita quanto più familiare, rassicurante e personalizzato possibile per l’anziano. Piccoli accorgimenti come consentire la presenza di animali domestici, rendere accessibili spazi verdi e renderli partecipi delle decisioni che riguardano la loro quotidianità possono contribuire notevolmente al benessere psicologico.

 

I primi segnali di allarme non devono essere trascurati e meritano di essere approfonditi con l’ausilio di professionisti. Le nostre cliniche, Villa Cristina, Villa di Salute e Ville Turina Amione, sono specializzate nella cura di questa patologia.